È tutta questione di… curiosità.
Finalmente un’idea che trovo, a dir poco, entusiasmante. Si chiama Epic Tour, la nuova app pensata per gli smartphone e che si distingue da tutte non solo per l’oggetto della sua funzione, ma soprattutto per le finalità.
Si tratta di cimentarsi in un gioco composto da circa 2000 domande sul patrimonio storico, naturale, artistico e culturale italiano. Eh sì! Dalle Alpi alla punta estrema della Sicilia, sappiamo tutti (a dire il vero lo sanno meglio gli stranieri di noi…) che il nostro Paese è un museo a cielo aperto.
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E’ tutta questione di… onestà intellettuale.
Carissimi lettori, grazie alla collaborazione della cara amica e collega Katia Bovani, ritorno anche il lunedì con un ulteriore articolo, dedicato prevalentemente a temi di attualità politica. Il giovedì, gli argomenti potranno vertere invece su temi diversi da quelli strettamente politici.
Ecco quindi le prime considerazioni.
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È tutta questione di… far circolare amore.
Sono appena rientrato da Ginevra, dopo aver partecipato a questo evento, in qualità di Deputy Secretary General della INGO di cui faccio parte, la UNEDUCH-CCLPW, assieme al Secretary General Enrico Davide Gavello e Lena Backer, che cura le relazioni internazionali e si occupa, con noi, della campagna per la firma della prima Carta Universale dell’Educazione.
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È tutta questione di… saper faticare.
Le solite contraddizioni del nostro amato Paese. E la situazione non è rosea, anche se potrebbe esserlo.
Dal rapporto Censis 2017 emergono dati che ci dicono in quale condizione mentale ed economica versiamo, quale futuro ci attende e persino in quale direzione stiamo andando. E dal mio punto di vista, la situazione non è proprio rosea, specialmente se pensiamo ai nostri giovani.
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È tutta questione di… contraddizioni.
E dunque continuiamo con la solita solfa, grazie alla quale questo governo, come tutti gli altri precedenti, a dire il vero, tratta i propri clienti e servi premiandoli. Così va questa nazione, e, a questo punto, nonostante il mio genetico ottimismo, comincio a vedere periodi bui all’orizzonte.
Eh, sì, perché di questa Europa prendiamo solo il peggio, mentre gli esempi positivi sono bel lungi dall’essere imitati. Tanto per raccontarvi come stanno le cose altrove, nella vicina ed europea Olanda, eccovi la lettera di un mio studente, appena laureatosi:…
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È tutta questione di… fiducia.
In quest’Italia piena di scontenti, sostengo la mia idea di mettermi a servizio della gioia.
Nell’emozione che provo quando insegno, il ruolo e la conoscenza arrivano dopo aver individuato come comunicare al gruppo pensando al singolo. Ogni allievo è una speranza per il futuro e il mio ruolo è di sostenitore e guida, laddove sia richiesto. Questo per me è insegnare: fare, essere. La mia vita è così, tesa al servizio. Ci sono giorni in cui sono fiero delle mie scelte ed altri in cui, osservando ciò che mi circonda, non capisco. Ma non dipende da me. Io quel che potevo l’ho fatto. Pensavo sarebbe durato e forse lo pensavamo tutti, ma c’è sempre qualcuno che non è d’accordo.
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Possiamo partire da questa notizia, per confermare che lo stesso andazzo denunciato dal collega è presente in una città italiana che amo particolarmente: Torino. E vi racconto brevemente il perché, mettendo in luce ciò che io considero essere ormai evidente in questa città.
Come è ovvio da parte mia, la questione dei tagli alla cultura, quasi 6 milioni di euro, è qualcosa di grave, visto che tutto quello che Torino aveva costruito, anche faticosamente, negli anni precedenti, ora viene annullato. E ce ne possiamo accorgere anche facilmente, perché fino a qualche tempo fa, camminare per le strade della prima capitale d’Italia significava incontrare persone, e tante, che chiedevano dove si trovasse quella o quell’altra mostra, o dove si svolgesse questo o quell’altro evento…
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È tutta questione di… bellezza scientifica.
Spesso, si sa, i detti popolari racchiudono in sé una grande saggezza. E’ il caso, per esempio, del detto che tutti voi conoscete: “la bellezza è negli occhi di guarda”. Ebbene, questa idea apparentemente scontata è confermata scientificamente da questo studio. Nel saggio “Verso una teoria del Bello basata sul cervello” (Toward A Brain-Based Theory of Beauty) Semir Zeki, neurobiologo dell’University College di Londra, mette in luce che la bellezza delle cose è tutta negli occhi di chi guarda, o meglio nel cervello umano, che possiede un concetto astratto o categoria di bellezza.
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È tutta questione di… ottusità.
Certo fa piacere leggere una notizia simile ma, al tempo stesso, interpretarla come una vittoria partitica è semplicemente miserabile. La proposta di una task force di Caschi Blu per la cultura è qualcosa di talmente ovvio, banale e normale – specialmente di fronte alle barbarie di coloro che distruggono monumenti per venderne le macerie e comprarsi armi – che nessuno dovrebbe farsene un vanto.
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