E’ tutta questione di… consapevolezza.

Gli analisti politici si interrogano ancora sulle ragioni dell’esito elettorale del marzo scorso.

Da un lato, vi è la realtà quotidiana delle persone reali che, nella migliore delle ipotesi, si arrabattano a sopravvivere nella precarietà di lavori a stretto termine, e che non provvedono nemmeno più a curarsi. Non possono permettersi di rivolgersi ad uno specialista. Oppure ancora, uomini e donne che debbono opporre continui “no” a sé stessi ed ai figli, e che spesso cercano miglior fortuna lontano dalla propria terra. Insomma, disperati. Dall’altro lato la vergogna di un mercato finanziario che, riparato dal tepore materno di una politica scellerata, scommette, specula sulla disperazione e ne approfitta.

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