È tutta questione di… solitudine.

Ho riflettuto qualche giorno, prima di decidermi a scrivere. Non sapevo come dirlo, ma sapevo che avevo qualche cosa da dire e che dovevo dirla. Era necessario che comunicassi tutta quella angoscia che stavo provando e che avevo già conosciuto nella mia vita, quando sono stato colpito da profondi dolori e lutti personali. Certe cose, specialmente le più personali, quelle che rimangono chiuse e buie in noi per molti anni, anche decine di anni, prima o poi esplodono con una forza dirompente, a volte persino incontrollabile. Il cervello recepisce, elabora, ma lo fa sempre all’interno di un contesto, perché i nostri pensieri non sono meteore piovute dal cielo. Il cielo, in sé, ci ama, e siamo noi a non voler accettare il tempo brutto, i temporali e quella pioggia che ci è necessaria, anche se è causa di maltempo, di freddo e di umidità e noi ci rattristiamo al solo vederla.

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